MARGHERITA GUIDACCI

 IO NULLA SCRIVO SULLE FOGLIE

IO NULLA SCRIVO SULLE FOGLIE, VI LEGGO QUEL CHE LE FOGLIE RECANO GIÀ SCRITTO IN SÈ ,NELLE INTRICATE NERVATURE SIMILE A VENE SUL DORSO DELLA MANO O LINEE INCISE SUL PALMO. LO SGUARDO CHE SEGUE IL BIFORCARSI DI VIE SEGRETE,COGLIE GLI INCROCI TURGIDI DI LINFA I NODI DEL SIGNIFICATO. COSÌ SI FA PIÙ CHIARO IL MESSAGGIO. MA QUELLA CHE TI CHIEDI,E TU CHIAMI LA MIA RISPOSTA. È LA VITA CHE PARLA IN OGNI COSA VIVA,MENTRE PASSA VERSO LA MORTE. VI PONGO DI MIO SOLTANTO UN GIUSTO ANGOLO DI SGUARDO. E IL CALDO GESTO CON CUI,DOPO AVERLE LUNGAMENTE SCRUTATE AFFIDO AL VENTO QUESTE MIE FOGLIE,E IL VENTO SE LE PORTA,ESSO SOLO COMPIENDO PER UN DIRITTO IMMEMORABILE IL SUSSURRANTE VATICINIO.

LASCIA SIA IL VENTO

LASCIA SIA IL VENTO A COMPLETARE LE PAROLE CHE LA TUA VOCE NON SA ARTICOLARE.NON CI OCCORRONO PIÙ LE PAROLE SIAMO ENTRAMBI IL MEDESIMO SILENZIO COME DUE SPECCHI SVUOTATI DI OGNI IMMAGINE CHE ALL'UNO E ALL'ALTRO RENDONO UN SEMPLICE RAGGIO E CI BASTA ALL'IPOTETICO LETTORE HO MESSO LA MIA ANIMA FRA LE TUE MANI CURVALE A NIDO.ESSA NON VUOLE ALTRO CHE RIPOSARE IN TE. MA SCHIUDILE SE UN GIORNO LA SENTIRAI FUGGIRE FA CHE SIANO ALLORA COME FOGLIE E COME VENTO ASSECONDANDO IL SUO VOLO.E SAPPI CHE L'AFFETTO NELL'ADDIO NON È INFERIORE CHE NELL'INCONTRO. RIMANE UGUALE E SARÀ ETERNO.MA DIVERSE SONO TALVOLTA LE VIE DA PERCORRERE IN OBBEDIENZA DEL DESTINO IL BUIO E LO SPLENDORE 

ALL'IPOTETICO LETTORE

HO MESSO LA MIA ANIMA FRA LE TUE MANI CURVALE A NIDO.ESSA NON VUOLE ALTRO CHE RIPOSARE IN TE. MA SCHIUDILE SE UN GIORNO LA SENTIRAI FUGGIRE FA CHE SIANO ALLORA COME FOGLIE E COME VENTO ASSECONDANDO IL SUO VOLO.E SAPPI CHE L'AFFETTO NELL'ADDIO NON È INFERIORE CHE NELL'INCONTRO. RIMANE UGUALE E SARÀ ETERNO.MA DIVERSE SONO TALVOLTA LE VIE DA PERCORRERE IN OBBEDIENZA DEL DESTINO

NON VOGLIO

Tutti i vostri strumenti hanno nomi bizzarri e difficili,

ma io vedo chiaro e so che in fondo sono solamente metri e gessetti con cui misurate e segnate – segnate e misurate senza stancarvi.

Sfilate spilli di tra le labbra, come un sarto: me li appuntate sull’anima e dite: “Qui faremo un bell’orlo.

Dopo starai tanto meglio.”

Io non voglio che mi tagliate un pezzo d’anima ! Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo, ebbene, non voglio entrarci. Sono una poetessa: una farfalla, un essere delicato, con le ali.

Se le strappate, mi torcerò sulla terra, ma non per questo potrò diventare una lieta e disciplinata formica.

TORNA SU

 IN QUESTA PAGINA 

1) IO NULLA SCRIVO SULLE FOGLIE

2)LASCIA SIA IL VENTO

3) ALL'IPOTETICO LETTORE

4) NON VOGLIO